Introduzione
Dobbiamo constatare con tristezza, che negli ultimi anni la diffusione di teorie stravaganti, di saggi su eresie astrologiche e cosmogoniche, conferenze in grande stile su profezie future provenienti da popoli quasi del tutto sconosciuti e profondamente malvagi, ha avuto un incremento esorbitante, dovuto anche a numerose persone disposte a promuoverle.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, l’allarme mi è giunto quando ho potuto vedere la facile reperibilità di libri sul popolo dei Maya, ormai acquistabili in librerie o addirittura in bancarelle ambulanti. Ma non è tutto, poiché avrete senz’altro potuto vedere le trasmissione televisive (documentari e non) che hanno cercato incessantemente di mettere a conoscenza la gente intorno a pure falsità.
Navigando su internet, spesso, mi sono imbattuto in trattati che come titolo principale portavano: “Il mondo finirà nel 2012!!”. Non possiamo nascondere nemmeno il turbamento che queste eresie hanno prodotto nel credente, o se non altro, nei giovani nella fede. Ho potuto vedere sguardi incerti e disorientati, poiché il metodo di persuasione utilizzato da questi “diffusori di massa” s’è rivelato veramente molto convincente. Allora, amici, parenti e colleghi di lavoro hanno iniziato a reputare le profezie Maya come una possibile realizzazione di profezie proveniente da Dio stesso.
Ma insieme all’Ecclesiaste, siamo portati a constatare che “…non c’è nulla di nuovo sotto il sole” (Ec 1:9). Ci sono sempre state e sempre ci saranno delle persone che cercano di diffondere le proprie teorie pur con argomenti ben articolati, almeno finché il Signore deciderà di intervenire con mano potente per concretare una vera e propria pulizia. Ma a questi “dottori e profeti”, il Signore ha sempre contrapposto uomini fedeli che portavano alta la sua Parola con fedeltà (Ro 11:3-4): solo essa è perdurata nel tempo a differenza di tutti i falsi profeti dei quali, non è rimasta alcuna traccia consistente (At 5:36-37).
Per portare avanti il nostro approfondimento, svilupperemo i seguenti punti:
1. Autorità e autorevolezza della fonte.
2. Perché l’uomo è affascinato dalle profezie Maya?
3. Chi sono i Maya?
4. Quali sono le profezie Maya e su quali fonti stabiliscono il loro fondamento?
5. Cosa dice la Scrittura in contrapposizione a tali profezie?
6. Cosa avverrà nel 2012?
Cominciamo quindi, con l’aiuto che procede solo da Signore, a rispondere queste domande.
Autorità e autorevolezza della fonte
Generalmente, quando veniamo a conoscenza di un fatto, notizia dell’ultima ora, evenienza, occasione, ecc… non prendiamo subito per vero quanto ci viene detto. Abbiamo bisogno di conoscere la fonte che ha pubblicato la notizia.
Quando ascoltiamo un telegiornale, sovente sentiamo cose del tipo: “fonti autorevoli hanno accertato che..”! I giudici hanno bisogno di prove certe per poter condannare l’imputato, ma molto importante è la fonte che fornisce tali prove. Spesso il testimone oculare è determinante nell’accusa di un omicida perché nessuno meglio di lui può identificare il colpevole del misfatto. Quando un bambino ci viene a raccontare una storia che rasenta l’incredibile, difficilmente lo crederemmo.
La notizia è importante ma colui che la porta lo è ancora di più. Potremmo dire un’infinità di parole davanti ad un uditorio, ma se quest’ultimo ha una scarsa fiducia in noi, non riceverà mai il messaggio che portiamo. Qualcuno ha detto: “Quello che sei, è come il forte rumore di una cascata che copre le parole da te pronunciate”!
Quando siamo sul posto di lavoro e diamo indicazioni ad un collega che non si trova in una posizione di inferiorità rispetto a noi, difficilmente quella persona ci darebbe ascolto. Il concetto di “autorità e autorevolezza della fonte” è il primo criterio da seguire ogni qual volta veniamo a conoscenza di fatti o riceviamo qualche insegnamento.
È anche il criterio di valutazione dei consigli che ci vengono dati da altri fratelli in fede. Difficilmente daremmo ascolto ad un credente che ci consiglia una determinata cosa, ma che con la sua condotta non è né di esempio né di testimonianza relativamente a quello che ha detto.
L’autorità, è uno stato di fatto caratterizzato da superiorità che desta il rispetto di altri. È propria di chi è più grande per natura, per scienza, per forza morale. È anche una facoltà di comando di chi è investito di un potere. Una persona autoritaria non è necessariamente autorevole.
Sin dal principio il Signore ha istituito delle autorità. Egli è l’Autorità superiore ad ogni cosa, perché “Tua, o Eterno è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, perché tutto ciò che è in cielo e sulla terra è tuo. Tuo, o Eterno, è il regno, e tu ti innalzi sovrano sopra ogni cosa” (1Cr 29:11; Sl 29:10; 55:19; 1Ti 6:15). Ma nel creato, ha provveduto a delegare delle autorità. Ne è un esempio il dominio del sole (luminare maggiore) sulla luna (luminare minore) indicato in Genesi 1:16.
Più volte nella Scrittura troviamo chiare esortazioni a sottometterci alle varie autorità delegate da Dio (Pr 8:15; Ro 13; Mt 22:15-22; Ef 5:22;6:1-9; Cl 3:18-25; 1Ti 2;5:17; 2Ti 3:1-2; Eb 13:17; 1P 2:13-17;3:1-6). In particolare, proprio a quelle da lui indicate dobbiamo mostrare tutta la nostra ubbidienza e sottomissione. Questo perché vi sono innumerevoli persone o popoli, che ritenendosi autoritari propinano dall’alba al tramonto una sequela interminabile di falsità. A queste noi dobbiamo opporci biblicamente e con mansuetudine. Dinanzi ad essi non dobbiamo inchinarci ed abbiamo tutto il diritto di indignarci, in qualità di figli dell’Altissimo!!
L’autorevolezza invece, si differisce dall’autorità. O. Blanchard, sostiene che “il segreto di una leadership di successo è l’autorevolezza e non l’autorità”. Mentre spesso l’autorità è conferita dall’esterno, anche a prescindere dai meriti, le persone autorevoli sono tali senza bisogno di essere autoritari. La definiamo ancora come “stima, credito e fiducia che si impongono in quanto fondati sulla personalità di chi ne gode; notevole credito che ispira riverente fiducia”.
È un concetto più ampio dell’autorità. Si manifesta in modo significativo quando il fruitore entra in contatto con il messaggio o l’opera che trasmette. La credibilità, l’universalità e la partecipazione del fruitore sono i tratti distintivi di un messaggio autorevole. In un messaggio portato ad una fonte autorevole, difficilmente viene stuzzicato lo spirito critico di ogni persona.
Volendo semplificare il discorso con esempi, potremmo pensare ad un predicatore che, ancor prima di predicare il messaggio alla chiesa, è entrato in contatto con il messaggio stesso, è una realtà che ha preso vita in lui e può testimoniarlo sulla propria pelle e con maggior forza. Paolo ci dà un esempio di autorevolezza in 1Timoteo 3:4-5: “che (l’anziano) governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?)”.
Una persona autorevole, è quella che parla più forte con la testimonianza di vita che con le parole. L’uditorio di una persona autorevole non può far altro che accettare con gioia il messaggio che proviene dalla persona. Se mentre una persona autoritaria può impartire ordini senza aver l’esperienza personale, la persona autorevole è quella che ha come fondamento il contatto diretto e personale con quello che sostiene.
Detto questo, ne deduciamo che :
• L’Autorità alla quale noi credenti siamo sottomessi è l’Eterno. La sua autorità non è solo qualificata dall’essere Sovrano, Creatore e Redentore, ma soprattutto dalla sua Autorevolezza.
Ciò che egli dice è verità assoluta. Egli è la Verità (Gv 14:6). È una sorgente inequivocabile. Non è un’autorità inattendibile e spoglia di autorevolezza. Noi confidiamo in lui perché sappiamo che tutto ciò che ci dice è “certezza assoluta” e provata dalla sua stessa azione.
• La Bibbia è fonte autorevole. Noi crediamo ad essa perché è Parola di Dio.
Infatti “tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia”(2Ti 3:16). La sua attendibilità è chiaramente dimostrata sotto tanti aspetti comprensibili (storia, scienza, archeologia, ecc.).
Coloro che l’hanno redatta sono fonti autorevoli. Troviamo scritto che:
“Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” (2P 1:21).
Essi non solo hanno ricevuto da Dio mediante lo Spirito Santo l’insegnamento che troviamo nella Scrittura, ma sono stati anche “testimoni oculari” di quanto hanno sostenuto:
“Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà”(2P 1:16).
“E colui che ha visto ne ha reso testimonianza e la sua testimonianza è verace, ed egli sa che dice il vero, affinché voi crediate” (Gv 19:25).
“Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste, appendendolo al legno. Dio lo ha esaltato con la sua destra e lo ha fatto principe e salvatore per dare ad Israele ravvedimento e perdono dei peccati. E di queste cose noi gli siamo testimoni, come pure lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono” (At 5:30-32).
Si legga anche Luca 1:1-3 e Atti 2:32.
Se queste due verità fondamentali crollassero, vana dunque sarebbe la nostra fede. Noi non saremmo salvati e saremmo destinati a morte eterna. Ma sia lodato il Signore, perché abbiamo l’irremovibile convinzione che egli è, che è in noi mediante lo Spirito e che ci ha salvati mediante il suo Figlio Cristo Gesù morto e risuscitato per essere l’espiazione dei nostri peccati e fonte di vita eterna.
Queste precisazioni sono fondamentali per spingerci a considerare i fatti alla luce delle persone che propinano determinati pensieri.
Dobbiamo chiederci allora: le profezie Maya, provengono da una fonte autoritaria ed autorevole almeno quanto le profezie che riscontriamo nella Parola di Dio?
Perché l’uomo è affascinato dalle profezie Maya?
• Innanzitutto, è utile constatare che una serie di fattori portano l’uomo ad un maggior interessamento nei riguardi del popolo Maya. Questo popolo è molto noto per lo sviluppo e lo studio di leggi matematiche e fisiche. L’uomo per amor di cultura, con troppa facilità direi, si affida ingenuamente ad un popolo come quello di cui stiamo parlando. È piuttosto deludente pensare che l’uomo creda di poter imparare tanto da popoli di questo tipo. Il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno (Gr 17:9) e la sua cecità lo indirizza verso fonti del tutto diaboliche. L’uomo è alla continua ricerca di qualcosa che appaghi i suoi desideri più nascosti, e non volendola cercare in colui che solo può soddisfare questa sete (Gv 6:35), si affida ad altre fonti o movimentiche possano spingerlo al ragionamento, che possano presumibilmente rispondere a domande esistenziali o confermare teorie umaniste.
• Un altro motivo per il quale l’uomo è particolarmente attratto da questo popolo è proprio perché molte delle previsioni astronomiche (movimenti planetari) e scientifiche che questo popolo fece, si sono realizzate; per cui l’uomo ancor di più li considera una fonte di informazioni attendibile.
• L’ultimo motivo, è da registrarsi nelle profezie Maya riguardanti la fine del mondo, evento che sarà anticipato da tremende catastrofi. È ovvio quindi che gli ultimi anni, hanno visto sconvolgimenti climatici per nulla indifferenti, e tale fattore produce un senso di timore e di sconvolgimento nell’uomo. Sono portati a riflettere sulla possibilità che le profezie Maya si stiano per realizzare nella pienezza. Il concetto di “fine del mondo” è da sempre uno degli argomenti che più provoca timore, sgomento ed incertezza nell’uomo. Quindi è chiaro che egli ricerchi in continuazione delle risposte ai propri quesiti. Sappiamo anche che un tale argomento tende a mettere più in risalto il pensiero di eternità insito nell’uomo (Ec 3:11), conducendolo a chiedersi “se esiste effettivamente qualcosa dopo la morte o meno”! Assistiamo ad una vera e propria lotta interiore, ben nascosta ai nostri occhi, ma che se ci soffermassimo un po’ di più nel considerare le reazioni che molte persone hanno in determinate situazioni, ci accorgeremmo che in loro v’è una vera e propria battaglia tra la coscienza (Ro 2:15) e la volontà della carne (Ro 7:14), dalla quale la loro mente è dominata (Ro 8:6).
Chi sono i Maya?
La storia dei Maya ha inizio nell’area meridionale del Messico. Tre sono i periodi storici Maya:
– ‑Periodo Preclassico: dal 1500 a.C. al 317 d.C.
– Periodo Classico: dal 317 al 987 d.C.
– ‑Periodo Post-classico: dal 987 al 1697 d.C.
Questo antico popolo realizzò uno dei complessi di cultura materiale e di cultura teorica più raffinato dell’umanità. Furono straordinari artisti, scienziati acutissimi e teorizzatori. Ma quel che apparentemente sembra bello, tutto si rivela scioccante nel momento in cui si considera la religione violenta che caratterizzava questo popolo profondamente idolatra. Questa religione prevedeva sacrifici umani anche collettivi.
1. Religione.
I Maya erano un popolo assolutamente idolatra e fatalista. Gli dèi, secondo i Maya, erano capaci di manifestarsi, a secondo delle circostanze, sia attraverso fenomeni naturali e tramite animali, sia nei simulacri eretti dagli uomini che permettevano la materializzazione delle energie sacre durante rituali, al fine di ricevere le offerte degli uomini.
Erano delle divinità imperfette che morivano periodicamente e necessitavano di essere alimentate, spesso dal sangue umano sacrificato. La vita degli dèi era legata anche alla quantità di teste che venivano tagliate al giorno.
Tra le divinità più rappresentative v’è il Drago che simboleggia il creatore del mondo, l’energia sacra suprema presente nell’intero cosmo (stranamente nella Scrittura – Ap 12 – il drago è figura di Satana. Una perfetta contraffazione del vero Dio e Creatore!!).
Il Sole era considerato la deità suprema, intorno al quale si sviluppava la vita. Altre divinità sono: il serpente, l’uomo-uccello-serpente, il Drago bicefalo, il Drago celeste. Queste divinità erano rappresentate con immagini orribili e strabiche.
C’era un dio per ogni emergenza, un dio per ogni necessità, un dio per ogni periodo di tempo, il dio del mais e della morte. Vi erano sacerdoti e sacerdotesse, maghi, stregoni, giullari e buffoni, ballerini, attori, storpi e vecchi che si univano in relazioni sessuali del tutto perverse e mostruose.
Secondo questo popolo, in passato vi erano stati più mondi e ritenevano che ognuno di esso fosse stato distrutto dai diluvi. Per cui essi attendevano altri diluvi. Sopra la terra esistevano 13 cieli di beatitudini e dietro di essi 9 d’inferno.
Prima di poter prendere come verità le profezie di una persona o di un popolo è necessario conoscere la sue storia, la sua posizione e la sua cultura.
Noi crediamo in Dio, il Signore, l’Immutabile ed Eterno che non può mentire e che è l’unico vero Dio. Egli è Santo, Amore e Vita. Come si fa a credere a popoli politeisti, malvagi e perversi, che nel loro “ingegno” hanno decretato la fine del mondo nel 2012? Essendo ancorati alla Parola del Signore vogliamo credere solo a quello che essa ci afferma.
Probabilmente la varietà di idoli sopra citati che caratterizzavano questo popolo potrebbero aver turbato l’animo di qualcuno.
La Parola di Dio non omette nulla, anzi, ci parla chiaramente di una serie di culti idolatri che venivano praticati e che il Signore odiava. Ci parla di re che facevano passare per il fuoco i propri figli. Non voglio prendere in esame tutti i passi nei quali vengono citati gli idoli pagani. Ma un testo di Geremia è di una chiarezza disarmante ed incoraggiante, per cui credo sia opportuno riportarlo:
“Poiché i costumi dei popoli sono vanità: infatti uno taglia un albero dal bosco, il lavoro delle mani di un operaio con l’ascia (…). Stanno diritti come una palma e non possono parlare; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non abbiate paura di loro, perché non possono fare alcun male, né è in loro potere fare il bene. Nessuno è simile a te, o Eterno, tu sei grande e il tuo nome è grande in potenza (…). Sono tutti insieme stupidi e insensati; il loro idolo di legno è una dottrina di nessun valore (…). Ma l’Eterno è il vero Dio egli è il Dio vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno. Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo» (…). Sono vanità, lavoro d’inganno, nel tempo della loro punizione periranno” (Gr 10:3-6, 8, 10, 11, 15).
2. Cultura
Ricercando informazioni su questo popolo, ho notato alcune cose che ci faranno comprendere meglio il bisogno di reputarespazzatura tutto quello che esso ha perpetrato nel tempo e divulgato nei vari popoli e culture. Il “gioco della pelota” è uno di questi. Esso è uno dei riti praticato dai sovrani del periodo classico, ma che ebbe un ruolo centrale nella religione maya di tutti i tempi. Il significato simbolico-religioso del gioco della pelota consiste nella rappresentazione della lotta tra elementi cosmici contrari, dalla cui opposizione si origina la vita dell’universo. Il rituale veniva accompagnato da processioni e cerimonie di decapitazione, in cui raramente erano i giocatori ad essere immolati. La testa, che veniva rappresentata concretamente dalla palla, simboleggiava l’astro e sembra che i giocatori, con il solo uso delle anche, per segnare il punto dovessero far passare una specie di palla attraverso un anello di pietra posto in alto alla metà del campo da gioco. Secondo alcune ricerche, al temine delle partite vi era la decapitazione dei giocatori perdenti, mentre altri studi sono arrivati alla conclusione che erano i vincitori ad essere decapitati, in quanto solo quest’ultimi, i più forti, erano “degni” di essere sacrificati agli dei.
Il popolo maya rimane comunque noto per la matematica, la quale veniva strettamente correlata alla religione.
È mai possibile dare ascolto a rivelazioni provenienti da una religione e da una cultura del genere?! Tuttavia i loro sacerdoti-astronomi, a seguito di un accurato calcolo matematico e astrologico, furono in grado di individuare con precisione le eclissi e stabilirono il moto del pianeta Venere.
Quali sono le profezie Maya?
Persino il loro calendario era legato a scopi rituali e divinatori. Poiché non avevano un punto di riferimento dal quale partire per contare gli anni, i Maya risolsero il problema utilizzando stelle e pianeti.
Il risultato fu quello che viene chiamato il “grande conto”, basato sui movimenti del pianeta Venere. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere. Ogni ciclo durava un milione e 872.000 giorni. Il ciclo che ora staremmo vivendo, avrebbe avuto inizio il 13 agosto del 3114 a.C. e finirebbe il 22 dicembre 2012 d.C.
Gli storici però, affermano che questo sistema per calcolare le date è strettamente legato alle loro credenze religiose e idolatre. Il 22 dicembre, stando a quello che dicono i maya, vedrà una disposizione planetaria così singolare ed unica da verificarsi soltanto ogni 45.000 anni. Tuttavia nessuno scienziato reputa attendibile questa sorta di avvenimento. La profezia parla anche di scompensi gravitazionali, ma anche questa è screditata dagli studiosi. Può darsi che possa anche avverarsi, ma credete veramente che la terra sarà spazzata via a seguito di questi eventi? Alcuni sostengono che nel 2012 per la prima volta e dopo 26.000 anni il sole nascente coinciderà con l’intersezione della via lattea e del piano dell’ellittica.
Allora, cosa dovrebbe avvenire in questo famoso giorno? Pare che non vi sarà una vera e propria distruzione, ma un momento in cui arriverà sulla terra un grande flusso di energia che la purificherà tutti i suoi abitanti, portando l’umanità ad un più alto livello di vibrazione. La profezia parla anche di uno spegnimento del sole, ma gli scienziati ritengono che esso sia solo alla metà del suo ciclo vitale.
Tutte le ricerche scientifiche più serie sono concorde nel definire la terra e tutto il sistema solare come “giovane creazione”. Allora si ipotizza un impatto con una meteora, ma esse, pur essendo di piccole dimensioni sarebbero prontamente tenute sotto controllo. Si parla di disastrosi inondazioni, terremoti e incendi. Questi sconvolgimenti climatici sono già in atto, frutto del peccato del mondo e della cupidigia dell’uomo.
Non possiamo negare però, che per quanto da volessimo comportarci da “ambientalisti”, dobbiamo accettare il fatto che la terra si dirige sempre più verso la fine dei suoi giorni.
Il Signore ha detto che:
“Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai” (Ge 8:22).
Noi sappiamo che questi sconvolgimenti saranno strettamente legati al ritorno di Gesù e alla gran tribolazione che ha da avverarsi.
La nostra fonte è una sola ed è eterna: la Parola di Dio. Notate che per quanto questo popolo abbia creato scalpore in questi tempi, di essi non rimangono che edifici diroccati, disegni artistici su pareti difficilmente comprensibili e notate bene, questo popolo ha sempre conosciuto disfatte e declini per ogni periodo storico in cui ha tentato di affermarsi. Non c’è qui la mano del nostro Signore? Egli disse: “Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo”. Ebbene egli ha provveduto con l’eliminazione non solo dei falsi dèi di questo popolo, ma persino con la scomparsa del popolo stesso. Di esso non v’è più traccia!! Ciò che non è da Dio è destinato a soccombere.
Tirando le somme, credete davvero che i Maya possano essere fonti autoritarie ed autorevoli? Credo proprio di no! Anzi, se avessimo creduto inconsciamente anche per un solo attimo alla veridicità di queste profezie, dovremmo sentirci fortemente in imbarazzo.
Cosa dice la Scrittura riguardo a queste profezie?
Nelle Sacre Scritture, la profezia occupa più di un quinto dell’intero scritto. Già nella Genesi troviamo un interessante numero di profezie. Sappiamo bene che gran parte di queste profezie hanno visto il loro adempimento sia nella persona del Signore Gesù che nelle questioni tra nazioni, imperi e popoli.
Ma dalla Parola siamo anche esortati a:
“non lasciarvi subito sconvolgere nella mente né turbare o da spirito, o da parola, o da qualche epistola come se venisse da parte nostra, quasi che il giorno di Cristo sia già venuto. Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” (2Te 2:2-4).
Il Signore Gesù in Matteo 24, parlò ai discepoli di tempi molto difficili. Guerre, rumori di guerre, carestie e terremoti in vari luoghi. Disse che questo sarebbe stato solo il principio dei dolori. Inoltre, mise in guardia i suoi contro “falsi profeti” abili nel sedurre se possibile anche gli eletti (v. 24).
Certo, la loro abilità sta nella loro intelligenza, eloquenza, intraprendenza e cultura. Sono questi gli elementi che affascinano la gente.
Le seduzioni hanno la loro origine nella mente dell’uomo. Proprio come per i Maya: Dio non c’entra nulla e nemmeno i loro dèi.
Il Signore preannunciò “tempi molto difficili” da un punto di vista geologico, sociale, politico ed economico. Ma non dobbiamo dimenticare che Egli disse: “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo” (v. 36). Perciò, stando fedeli a quanto lui ha detto, e non volendo sapere più di quanto egli stesso ha rivelato, confidiamo nel fatto che nessun uomo potrà mai stabilire date certe circa la fine del mondo o sconvolgimenti catastrofici.La tempistica di tali eventi non ci riguarda. E, proprio perché non sappiamo datare tali avvenimenti, dobbiamo ascoltare il consiglio che Gesù ci ha lasciato: “Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà” (v. 44).
L’Apocalisse, ci fornisce un quadro più completo di quello che avverrà. Ora, senza voler prendere in esame le profezie contenute nel libro, possiamo per certo dire che gli sconvolgimenti climatici e catastrofici che si manifesteranno, saranno del tutto eccezionali e guidati dalla onnipotente mano del Signore. Oggi come oggi non possiamo vedere delle manifestazioni di quel che sarà. Abbiamo notato negli ultimi anni un certo allarmismo nei credenti che credono che gli sconvolgimenti climatici degli ultimi decenni siano l’annuncio di quelli che si manifesteranno durante la grande tribolazione. Questo non è del tutto errato dal momento che Gesù stesso parla di “rumori di guerre” e vari sconvolgimenti che saranno solo il principio di ciò che sarà poi manifestato (Mt 24:8). Ma ricordiamo che il tutto avverrà “quando meno ce l’aspettiamo” (v. 38-39). Negli ultimi mesi infatti, gli scienziati hanno potuto rilevare un ripristino delle condizioni fisico-ambientali pari a quelle di trent’anni fa. Questo è pienamente concorde con quello che l’Eterno dice in Genesi 8:22. Ne deduciamo che gli sconvolgimenti apocalittici saranno un qualcosa di estremamente eccezionale, distintivo e di terribile che in alcun modo possono essere preventivati (tanto meno dal popolo Maya!). Tutti i veri cristiani non dovrebbero mai essere intimoriti, ma gioire nella consapevolezza che il Signore è prossimo al ritorno e che la terribile manifestazione degli eventi descritti non sarà vissuta dalla Chiesa. L’unico peso che dovremmo portare è quello delle anime perdute che ancora non conoscono Cristo Gesù come loro Salvatore e Signore.
Concludendo, abbiamo visto come il Signore ci abbia messo in guardia contro quelle persone che profetizzano avvenimenti dei quali nemmeno il Figlio conosce i tempi (Mt 24:26) e che saranno manifestati quando determinate cose avverranno. Abbiamo ricevuto un “orologio profetico” proprio da Gesù. Egli disse:
“Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l’estate è vicina” (Mt 24:32). Sappiamo bene che il “fico” è un simbolo del popolo d’Israele. Attualmente possiamo affermare che il popolo abbia messo le foglie e che l’estate sia più vicina. Quando giungerà l’estate allora accadranno tutte le cose predette. Per “foglie” intendiamo il progresso di Israele come Stato, il ritorno degli Ebrei in Palestina. L’estate è ormai vicina e il fico metterà i suoi frutti. Vegliamo e consoliamoci perché, se è vero che le profezie su Israele sono prossime all’adempimento, è altrettanto vero che il giorno in cui la Chiesa sarà rapita per incontrare il Signore nell’aria è ancora più imminente (1Te 4:15-18).
Cosa avverrà nel 2012 ?
Se vi chiedessi cosa farete tra dieci anni precisi, la risposta che mi dareste sarebbe simile a quella che bisognerebbe dare alla domanda in oggetto. Forse alzeremmo le spalle e faremmo qualche smorfia per indicare che non ne abbiamo la più pallida idea! Noi sappiamo quel che avverrà nel 2012 così come sappiamo quel che accadrà domani. Solo Dio è sovrano sul tempo proprio perché egli è aldilà del tempo e dello spazio. I nostri progetti potrebbero essere sconvolti nel giro di pochi secondi. Non è dato a noi di conoscere con esattezza la realizzazione delle profezie bibliche. Il Signore potrebbe rapirci in questo stesso istante. Il Signore potrebbe tornare oggi e permettere che degli sconvolgimenti di cui parla questo popolo si verifichino proprio nel 2012. Ma nemmeno questo è dato all’uomo di sapere. E poiché è il Signore a dircelo, non vogliamo nemmeno sforzarci di comprendere l’inesplicabile.
Mi dispiace, i Maya ci hanno provato ma la loro fatica è risultata vana!! Il ricordo che dobbiamo conservare di loro è quello di “poveri illusi”! Tanto grande era la scienza e la loro autorevolezza, che di loro non resta altro che un mucchio di pietre: questo dovrebbe far riflettere sulla capacità che l’uomo ha di cadere tanto in basso!! I Maya sono stati un popolo perverso e presuntuoso. Non lasciamoci abbindolare da libri o documentari sul loro conto o su altri popoli che dichiarano cose diametralmente opposte alla Parola di Dio.
Aggrappiamoci alle sole certezze che il Signore ci ha lasciato. Invece di preoccuparci davanti a false dottrine e a false profezie di natura apocalittica, viviamo con una santa condotta di fede, amore fraterno, conoscenza, pazienza e pietà, applicando nella nostra vita il consiglio dell’apostolo Pietro:
“Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2P 1:10-11)