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Archivi Annuali: 2011
La nostra vita, nelle sue espressioni e nelle sue scelte pratiche di ogni giorno, ha bisogno di essere illuminata e guidata da chiari principi biblici, se vogliamo davvero onorare il Signore e portare frutto. Uno di questi principi, il più importante, è senz’altro quello di imparare a farci da parte per lasciare spazio all’azione del Signore. Come Giovanni Battista abbiamo bisogno di “diminuire” noi stessi per veder “crescere” lui!!
Come reagiamo davanti alle cadute degli altri? Ci lasciamo andare ad una critica talvolta spietata che ha soprattutto l’obiettivo di giustificare o esaltare noi stessi oppure ci avviciniamo con amore alla persona che è caduta? E davanti alle nostre cadute? Ci chiudiamo nel nostro orgoglio e nel nostro individualismo oppure ricerchiamo l’aiuto delle persone che il Signore ci ha posto accanto?
Oggi più che mai, condizionati dall’andazzo del mondo intorno a noi, siamo portati a pensare in grande e ad operare in grande, seppellendo così l’umiltà con l’orgoglio ed il servizio con il potere e finendo, in questo modo, con l’andare fuori dalla misura e dall’equilibrio indicatici da Dio. È urgente che recuperiamo in ogni nostro servizio il valore delle “piccole cose” e che impariamo a costruire usando “il piombino” giusto.
Gli uomini sono sempre più attratti dal fascino del passato. Cartoni animati, films spesso demenziali, romanzi propongono con sempre maggiore frequenza storie che prevedono il ritorno al passato dei protagonisti attraverso una improponibile “macchina del tempo”.
Come vivere “la festa di Natale”? Pur dissociandoci da una festa religiosa e consumistica, pagana sia nella sua origine che nei suoi contenuti, possiamo viverla come un’opportunità di riflessione e di testimonianza. E la riflessione più importante, che può tradursi allo stesso tempo in un motivo di testimonianza, è senz’altro quella che ci porta a ricordare “la povertà” di Gesù attraverso la quale noi oggi siamo “ricchi”!
“Mi sono molto rallegrato di aver trovato fra i tuoi figli alcuni che camminano nella verità... amiamoci gli uni gli altri! In questo è l’amore: che camminiamo secondo i suoi comandamenti” (2Gv vv. 4-6). L’insistenza di Giovanni sulla necessità di non disgiungere mai un cammino nell’amore da un cammino nella verità, mi pare di straordinaria attualità, per questo è utile per noi cercare di comprenderne sia la motivazione che lo scopo!
Sollecitati dalla lettera di un nostro abbonato, torniamo a riflettere sulla problematica costituita dalla presenza di “ministri di culto” all’interno di alcune Assemblee. Lo facciamo non certo per riaprire una polemica, ma per incoraggiare una ulteriore riflessione, partendo in primo luogo da quanto insegna la Parola di Dio ma tenendo anche presente la definizione di questa figura nel diritto ecclesiastico.
Numerosi testi biblici ci rivelano la particolare attenzione e la cura che Dio, in quanto Creatore di tutta la realtà, ha per gli animali. Saremo forse sorpresi nello scoprire che Dio non ama e non ha compassione soltanto per gli uomini, ma anche per gli animali. Ovviamente il suo amore per gli animali ha motivazioni ed obiettivi diversi, ma ci incoraggia comunque a lodarlo per la cura che egli ha di ogni essere che egli ha creato.