Stiamo assistendo ormai da mesi nel nostro Paese ad un degrado morale della cui china non si riesce ancora a vedere il fondo e, questo, non solo per colpa di chi è in autorità ma di un popolo che si identifica, invidiandoli, nei suoi vizi, dopo essere stato per anni “sapientemente” guidato dai media a farne il modello da ammirare compiaciuti e, se possibile, da imitare.
Non sempre ciò che è il “meglio per noi” secondo Dio coincide con quello che noi riteniamo essere il “meglio per noi”. Questa divergenza provoca i silenzi o le risposte di Dio, che noi valutiamo come negative, davanti alle nostre preghiere. Il modo con cui reagì Gesù davanti al rifiuto di Dio alla sua richiesta di veder passare oltre a lui “il calice” della croce costituisce un insegnamento e un esempio per noi.
È imminente l’inizio delle celebrazioni per ricordare i 150 anni trascorsi dall’unità d’Italia. Guardare al passato ha valore solo se utilizziamo le riflessioni che questo “sguardo” suggerisce per migliorare il nostro presente e per prepararci al futuro. Così, mentre ricordiamo il Risorgimento italiano, è fondamentale pensare al Risorgimento spirituale di cui ciascuno ha bisogno per ricevere da Cristo la vita che va verso l’eternità.
Alcune informazioni sugli insegnamenti del movimento carismatico ci saranno utili non soltanto per conoscerli ma anche per verificare la loro attendibilità alla luce di quanto insegnato, una volta per sempre, nella Parola di Dio. Questa verifica si rivela particolarmente necessaria per evitare influenze e condizionamenti che, attratti dalle novità, potrebbero portarci lontano dai “sentieri antichi”.
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