Una giovane mamma cristiana con un bel pancino, a pochi mesi dall’inizio della sua gravidanza, al momento dei saluti dopo un incontro familiare con una sua parente, anche lei “figlia di Dio”, si sente rivolgere con suo grande stupore le parole di augurio forse più abusate e più frequenti nel mondo: “In bocca al lupo!”. Ma non c’è stata la risposta di rito tipica di queste situazioni: “Crepi il lupo!”; non c’è stata proprio risposta.
Una giovane mamma cristiana con un bel pancino, a pochi mesi dall’inizio della sua gravidanza, al momento dei saluti dopo un incontro familiare con una sua parente, anche lei “figlia di Dio”, si sente rivolgere con suo grande stupore le parole di augurio forse più abusate e più frequenti nel mondo: “In bocca al lupo!”. Ma non c’è stata la risposta di rito tipica di queste situazioni: “Crepi il lupo!”; non c’è stata proprio risposta.
Quante persone abbiamo incontrato sul nostro cammino che hanno dimostrato pazienza e disponibilità ad ascoltarci, nei momenti in cui abbiamo avuto bisogno di consolazione, di consigli, di aiuto o, più semplicemente di qualcuno con cui sfogarci? E noi? Che disponibilità abbiamo in genere ad ascoltare gli altri in modo da essere per loro l’aiuto e la spalla che essi cercano?
Ad una lettera indirizzata a tutti i credenti, nella quale Giovanni esprime in modo chiaro i contenuti della testimonianza apostolica, messa in forse dai numerosi seduttori infiltratisi nella Chiesa del tempo, seguono due brevi lettere di carattere personale, il cui obiettivo è quello di incoraggiare a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Giovanni vuole assicurarsi che venga messo in pratica quanto ha insegnato.
Sostieni il servizio de IL CRISTIANO con una donazione. Questo ci consentirà tra le altre cose di realizzare iniziative editoriali. Grazie per la tua sensibilità e generosità.