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La cultura religiosa del nostro Paese è ricca di riferimenti agli angeli (basti pensare alla figura romantica dell’angelo custode). Ma si tratta di riferimenti credibili alla luce di quanto la Parola di Dio insegna oppure di riferimenti frutto di fantasie provenienti dalla tradizione? Chi sono davvero gli angeli? Cosa ci dice in proposito la Bibbia? Quali sono il loro ruolo e le loro funzioni?
Come reagiremmo noi se dovessimo trovarci in una situazione analoga a quella vissuta da Stefano, il primo martire della chiesa cristiana? Saremmo in grado di rimanere fermi nella nostra fede e soprattutto di amare anche coloro che ci odiano, seguendo in questo l’esempio del nostro Signore? Dove trovò Stefano la forza per resistere, per non lasciare spazio all’odio e per vivere fino alla fine da vero testimone di Cristo?
All’interno di ogni chiesa locale qual è il sentimento più importante che, secondo il progetto di Dio, deve caratterizzare le relazioni fra i suoi membri, condizionandole concretamente? Quali sono gli insegnamenti e gli esempi ai quali dobbiamo fare riferimento? Che cosa può accadere quando questo sentimento viene sottovalutato, ignorato oppure vissuto solo a parole?
Nella rivelazione progressiva di Dio all’uomo, in quale modo si inserisce il progetto di unire in un solo popolo sia persone appartenenti ad Israele che persone appartenenti agli altri popoli? La nascita della Chiesa è un avvenimento che era già stato previsto nelle scritture profetiche oppure giunge del tutto inaspettato nella storia della rivelazione? Perché Paolo parla di “mistero”?
Un lungo viaggio dalla Puglia al Trentino, interrotto da tre fermate... tre diverse aree di servizio ma tutte con un denominatore comune all’ingresso: un’esagerata esposizione di gadgets (foto, libri, DVD e quant’altro) con le immagini dei due nuovi “santi” del sempre più popolato “firmamento” della chiesa cattolica. Quando vedo il signore, che è davanti a me alla cassa e che nel suo accento rivela inequivocabilmente la sua origine tedesca, pagare ben 56€, tutti spesi in gadgets “papali”, mi rendo conto di persona che la proclamazione dei due nuovi “santi” ha anche un notevole ritorno economico per i tanti che lucrano sull’ingenuità e sull’ignoranza di tanta gente, disposta a credere a tutto. La parola che abbiamo sentito di più usare da chi ha raccontato quest’evento è: “successo”.
Quali possibilità di servizio e di testimonianza vi sono per la Chiesa in tempi di persecuzione oppure in tempi di difficoltà economiche e di disagio sociale ed esistenziale? In queste situazioni incontra più porte aperte o porte chiuse? Quale valore ha la guida del suo Signore? L’esempio della chiesa di Filadelfia, illustrato nella lettera a lei indirizzata dal Signore stesso ci offre preziosi esempi di riflessione.
Sappiamo bene che la Parola di Dio trova in sé stessa la garanzia della propria autenticità e della propria autorità, derivante dall’inerrante ispirazione divina. Per la sua credibilità, non ha perciò bisogno del supporto di alcuna scienza umana. Le informazioni che ci vengono dall’archeologia risultano utili soltanto per donarci una maggiore conoscenza dei contesti storici ed etnici nei quali si sono svolte le vicende bibliche.
È possibile, dopo un lungo periodo di cammino fedele con il Signore e di ricerca continua della sua presenza nella propria vita, dimenticarsi di lui e cercare aiuto e soluzioni altrove? La svolta negativa, che vi fu nella vita del re Asa fra i primi trentacinque e gli ultimi sei anni del suo regno, costituisce per ciascuno un incoraggiamento a riflettere bene sulle nostre scelte e sulle loro inevitabili conseguenze.