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Raramente nel mondo evangelico si parla della figura di Maria, la madre di Gesù. Questo accade forse per reazione nei confronti del mondo cattolico e della “divinizzazione” che la chiesa romana ha fatto nei secoli di Maria. Questa meditazione vuole essere un aiuto per tutti quei credenti ai quali amici e parenti cattolici chiedono conto del fatto che noi, secondo l’opinione comune, “non crediamo nella Madonna”.
Sempre più spesso il lavoro può esporci a periodi più o meno lunghi di attesa e di precarietà, o portarci a vivere scenari del tutto inaspettati. È incoraggiante constatare che Dio è all'opera in nostro favore per provvedere, istruire e rispondere anche in quei momenti, certo non facili ma sicuramente formativi. Ecco alcuni esempi di come l’ascolto delle promesse del Signore può aprire orizzonti a volte inaspettati.
Nella nostra relazione con Dio dobbiamo avere la certa consapevolezza del suo essere totalmente altro rispetto a noi. Dobbiamo imparare ad evitare di cadere nella tentazione di credere che egli pensi ed agisca come noi, trasformandolo in un nostro pari e manifestando così l’atteggiamento che da sempre è alla radice del peccato: la pretesa dell’uomo di essere come Dio.
n quasi tutte le sue lettere l’apostolo Paolo rivela il suo impegno a pregare per le persone alle quali sta scrivendo. Le sue non sono soltanto preghiere di richiesta a Dio perché intervenga davanti a particolari bisogni, ma anche di ringraziamento per le buone notizie che gli venivano comunicate. Anche la lettera agli Efesini contiene riferimenti alla preghiera che sono d’incoraggiamento e di esempio per noi.
L’elenco delle benedizioni che Dio ci elargisce in Cristo non suscita soltanto la nostra riconoscenza e la nostra lode per il grande amore di cui siamo stati oggetto, ma impegna anche la nostra vita a goderne ogni giorno i benefici, in attesa del loro pieno godimento del quale la presenza in noi dello Spirito Santo costituisce una garanzia ed un anticipo. Quindi non un elenco arido, ma vivo, stimolante e impegnativo.
Sono migliaia le persone che, a causa della loro diversabilità, vivono in situazioni davvero difficili per l’impossibilità di potersi muovere e per la mancanza quasi totale di assistenza. Il dono di decine di carrozzine, molte delle quali usate e riparate da esperi volontari, ha permesso di portare sollievo ad alcune di queste persone e di portare loro il messaggio d’amore e di salvezza in Cristo.
Un articolo sul ritorno del Signore, apparso nel numero di dicembre 2013, ha provocato alcune domande da parte di due nostri abbonati che ringraziamo per la loro volontà di interagire con l’autore. Le loro domande hanno consentito allo stesso autore di chiarire quanto insegnato intorno ai tempi ed agli aspetti del rapimento della Chiesa, ma anche intorno all’avvento del regno di Dio.
Arrivato alla conclusione dell’ultimo momento di intimità vissuto con i suoi discepoli, prima di affrontare il terribile percorso che lo avrebbe portato fino al Golgota, Gesù sentì il desiderio di offrire ai suoi un’ulteriore testimonianza del suo amore pregando il Padre per loro, non dimenticando nessuno dei bisogni che avrebbero caratterizzato il loro cammino.