Fin dai primi anni ’70 del secolo scorso i cosiddetti movimenti ambientalisti hanno sollecitato le autorità di tutti i Paesi del mondo a prendere in seria considerazione i danni prodotti alla salute degli uomini dall’inquinamento atmosferico. Così nel 1997 in una conferenza convocata dall’ONU oltre 150 Paesi hanno siglato il “protocollo di Kyoto”, sottoscrivendo l’impegno a ridurre drasticamente le tonnellate di veleni che ogni giorno “salgono” a rendere sempre più appestata l’aria che respiriamo.
Adrian è nato e vissuto in Giamaica. Lavora a pieno tempo con le Assemblee giamaicane dal ’91 e le visita regolarmente anche se adesso vive negli Stati Uniti dove insegna Nuovo Testamento. Sente un forte legame per le Assemblee dei Caraibi, si interessa della loro storia e dà un notevole contributo alla loro istruzione biblica. L’argomento, presentato alla Conferenza di giugno sulla Missione, è fondamentale per la vita di ogni credente che voglia vivere la sua missione di testimone nell’ambito della propria chiesa locale.
L’articolo pubblicato nel numero di ottobre u.s. (pagg. 431-436) sulla possibile diffusione anche in Italia della cosiddetta “Gender theory” e sul dibattito che questo fatto ha suscitato nel nostro Paese, ha provocato diverse reazioni da parte dei nostri lettori. Pubblichiamo qui di seguito l’unica lettera che ha riproposto alcune delle problematiche affrontate che evidentemente hanno bisogno di un ulteriore approfondimento. Dobbiamo essere davvero allarmati? E cosa dobbiamo fare, come cristiani e come cittadini, per proteggere i nostri figli?
Quale valore dobbiamo dare alla realtà storica del dono fatto da Dio agli uomini? In quale modo gli uomini hanno accolto ed accolgono gli interventi di Dio nella loro storia? Quali sono le motivazioni e quali gli obiettivi che hanno spinto Dio a donare? Cosa dobbiamo fare per ricevere le benedizioni conseguenti a questo Dono “ineffabile”? Da cosa comprendiamo la grandezza dell’amore di Dio per l’uomo peccatore? Il possesso della vita eterna può essere davvero una certezza?
Più volte Gesù, nel parlare con i suoi discepoli, aveva indicato “Gerusalemme” come l’obiettivo del suo cammino e, quindi, del suo ministerio e della sua prima venuta sulla terra. Che cosa voleva in realtà rivelare con questa indicazione? E attraverso quali episodi e quali racconti e parabole cercò di preparare i discepoli a vivere gli avvenimenti che si sarebbe svolti proprio nella “santa città”? In quale modo s’innestano in queste indicazioni le rivelazione della sua seconda venuta e della manifestazione del Regno?
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