La moltiplicazione delle porte sante, ormai sparse in tutto il mondo, e il conseguente superamento dell’unica porta santa romana, ha provocato un moto di delusione soprattutto negli operatori turistici romani che non stanno ottenendo i benefici economici sperati grazie al cosiddetto “Giubileo della Misericordia”. Anche il “Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione” sta correndo ai ripari assegnando, per un evidente tornaconto pecuniario, il logo del Giubileo ad un’acqua minerale (non a caso chiamata “Grazia”), ad un foulard con trascritto il testo del “Padre nostro” e a tutta una serie di varia oggettistica (ciondoli, portachiavi, braccialetti, medaglie, immagini, statuette) che fanno capire chiaramente come la chiesa cattolica sia ancora lontana da una vera Riforma provocata da un autentico ritorno alla Parola. Eppure, nonostante tutto, cresce la popolarità di papa Francesco, pur se i suoi insegnamenti spacciati per “nuovi e rivoluzionari” sono, quando si ispira all’Evangelo, delle colossali ovvietà e, quando si ricorda di essere capo di una chiesa fondata sulla tradizione oltre che sulla Bibbia, delle conferme di dogmi abiblici se non addirittura antibiblici.
Questa popolarità non cresce solo nel mondo cattolico, dove per la verità c’è una fronda oltranzista che sta cercando di stopparlo, ma cresce anche nel mondo cosiddetto “evangelico” (vedi visita ad una comunità pentecostale campana) e in quello riformato (vedi visita al tempio valdese di Torino e partecipazione quasi entusiasta di alcuni pastori e pastoresse al recente Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze). E che dire della soddisfazione del mondo ebraico, di quello musulmano e anche di quello ateo-laico che, attraverso questo papa, stanno avendo una nuova visibilità mediatica?
Non è mai simpatico presentarsi come voce fuori dal coro, ma chi davvero ama Cristo e la sua Parola non può accodarsi a questo corteo osannante ed esultante! Anzi è chiamato a denunciare come certi insegnamenti allontanino gli uomini da Cristo e dal messaggio di salvezza dell’Evangelo ed aprano la strada al formarsi di quella religione universale sincretistica, frutto di quello che la Bibbia ci presenta come lo spirito di Babilonia (cioè di miscuglio e confusione) e che da sempre è presente nella storia.
Così in un recente video contenente le intenzioni di preghiera per il mese giubilare di gennaio, ascoltiamo l’attuale pontefice leggere questo messaggio: “La maggior parte degli abitanti del pianeta dichiarano di essere credenti, questo deve incoraggiare un dialogo fra le religioni. Non dobbiamo smettere di pregare per questo e collaborare con chi la pensa diversamente”. (A questo punto appaiono nel video: un buddista, un ebreo, un musulmano, un sacerdote cattolico). “Molti pensano in modo diverso, sentono in modo diverso, cercano Dio o trovano Dio in modi diversi. In questa moltitudine, in questa ampia gamma di religioni, c’è una sola certezza per tutti noi: tutti siamo figli di Dio”. (E qui si vedono i rappresentanti delle quattro religioni pronunciare la stessa frase: «Credo nell’amore!»). “Confido in voi perché sia diffusa l’intenzione di preghiera di questo mese: che il dialogo sincero tra gli uomini e le donne di diverse religioni produca frutti di pace e di giustizia. Confido nella tua preghiera”. (Alla fine del video appaiono uno accanto all’altro: un candelabro ebraico, una statuetta del Gesù bambino del presepe, una statuina di Budda e un Tasbeeh o rosario musulmano). Questo è l’invito che viene da Babilonia! L’invito dello Spirito Santo è ben diverso! Egli ci invita a pregare perché “tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1Ti 2:4); a proclamare che non vi sono modi diversi di cercare e trovare Dio: infatti “c’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1Ti 2:5) e NESSUNO può andare al Padre se non per mezzo di lui (Gv 14:6). Tutti figli di Dio? Non è “una certezza”, è una menzogna! “Figli di Dio” non si nasce, ma si diventa ricevendo Cristo (Gv 1:12). Dio stesso contesta affermazioni del genere: “Il Signore ha una contestazione con gli abitanti del paese, poiché non c’è né verità, né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese” (Os 4:1). Ecco cosa siamo chiamati a testimoniare: senza conoscenza di Dio, senza Verità… non può esserci misericordia!