Un solo nome o tre nomi?
Ho conosciuto un credente il quale non vuol essere battezzato con la formula trinitaria di Matteo 28:19, asserendo che tale passo è stato manipolato dalla chiesa cattolica, perché gli apostoli battezzavano solo nel nome di Gesù. Egli cita molti passi degli Atti degli Apostoli; vi confesso che la cosa mi ha lasciato stupefatto, vorrei chiedere se potreste darmi delle spiegazioni in merito.
Lettera firmata
Caro fratello,
penso che le tue perplessità nascano dal fatto che nel libro degli Atti quando si parla di battesimi, non si faccia mai riferimento alla “formula” indicata da Gesù in Matteo 28:19. Tale formula, come ben sappiamo, dice di battezzare “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” ed è usata, per quanto io sappia, in tutte le nostre Assemblee e, a mio parere, giustamente, per ricordare che tutte le tre Persone della Trinità cooperano nel condurre una persona a salvezza (Gv 6:44; 14:6; 16:8). Quindi i credenti in Gesù sono battezzati (figurativamente immersi) nella totalità della Persona di Dio.
Possiamo osservare che nel libro degli Atti Luca non si sofferma mai a descriverci nei particolari l’atto dell’immersione, né fa mai riferimento a formule o parole usate nella circostanza, come non si riesce neppure a capire chi battezzasse. Evidentemente queste cose avevano importanza secondaria, l’importante era l’atto del battesimo con il quale si confessava di aver creduto in Gesù. In alcuni passi di Atti (2:38, 8:10, 8:12, 10:47 e 11:5) si parla di battesimi semplicemente “nel nome di Gesù” perché Gesù morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione era il grande tema dell’annuncio evangelico. Per dichiararsi credenti in Dio non si poteva, né si può, non riconoscere in Gesù il compimento dell’opera straordinaria attraverso la quale il Padre ha ricondotto a sé l’uomo peccatore separato da Dio e morto nelle sue colpe e nei suoi peccati. Possiamo ricordare anche che Paolo, mentre si trovava ad Efeso, incontrò dei discepoli che conoscevano solo il battesimo di Giovanni Battista che, come noto, era un battesimo di ravvedimento in vista dell’incontro con Gesù (At 19:2-5). Paolo in quella circostanza ricordò le parole del Battista che disse al popolo “di credere in colui che veniva dopo di lui” cioè Gesù: “furono dunque battezzati nel nome del Signore Gesù e Paolo, avendo loro imposto le mani, ricevettero lo Spirito Santo…”.
Anche considerando questo episodio, un po’ anomalo, si capisce che quando la Scrittura parla semplicemente di essere battezzati nel nome del Signore Gesù, indica, al di là delle formule usate, che il credente testimonia di aver conosciuto appieno quella grazia che Dio Padre ha manifestato nella persona del Figlio e suggellato dalla presenza dello Spirito Santo.