Due estremi da evitare
I discepoli di Gesù chiedono che il Maestro li informi circa il segno della sua venuta e della fine dell’età presente. Legittima curiosità, stimolata dalle considerazioni di Gesù sulla fine del tempio; curiosità ereditata dalle generazioni successive nella Chiesa e nelle chiese a seconda dell’incalzare degli eventi.
Gesù non si sottrae ed usa un linguaggio apocalittico ricco di visioni anche terrificanti che sembrano predire grandi sventure, culminanti nel giudizio finale di Dio.
Come già avvenuto nel passato remoto ed in quello prossimo (il secolo XX°) anche nell’oggi, molti credenti paiono dominati dal desiderio, quasi morboso, di identificare gli eventi tragici e drammatici del nuovo secolo come segnalievidenti dei “tempi della fine”; ciò sulla scorta di indicazioni e di parole apostoliche di venti secoli addietro indiscutibili nei contenuti ma prive di qualsiasi indicazione temporale; oppure avvalendosi di teorie “profetiche” indicative anch’esse di contenuti ma non dei tempi e tantomeno di date circa la loro realizzazione.
Nel contempo altri credenti con noncuranza un po’ snob poco incline alla escatologia, sorvolano le indicazioni apostoliche e profetiche e riconducono la gravità e la tragicità degli avvenimenti ad una sorta di inevitabile degrado morale del mondo, dei popoli e delle nazioni senza coglierne la reale portata negativa e tantomeno quella, in molti casi, anche positiva in relazione alla potenza della testimonianza di molti cristiani.
Queste due categorie soffrono entrambe inevitabilmente, della mancanza di lucidità necessaria per una testimonianza consapevole correlata ai fatti ed avvenimenti nei quali volenti o nolenti sono coinvolti.
Seduzione e seduzioni
Pertanto è necessario identificare subito il messaggio di apertura ma anche centrale che fa poi da sfondo alle argomentazioni di Gesù in Matteo 24 come in Marco 13, vale a dire il conflitto inevitabile ed ineludibile fa la verità e la menzogna, fra il vero e il falso, fra la Parola di Cristo e quella dei falsi cristi e dei falsi profeti. Questo conflitto, iniziato con l’incarnazione, è tuttora in corso e durerà fino alla fine.
Gesù infatti risponde e chiarisce da subito ciò che da quel momento in poi sarebbe avvenuto ed esorta autorevolmente i discepoli dicendo:
“Guardate che nessuno vi seduca!”
La seduzione, d’ora in poi, sarà la costante tentazione ad ascoltare altri e non solo il Signore e Maestro.
Sedurre, “addurre a sé, sviare dal bene con allettamenti, lusinghe e promesse ingannevoli” (Diz. Garzanti) non è solo l’esercizio di qualcuno verso terzi, ma anche una forma di autoconvincimento o meglio di presunzione che sovente attanaglia la mente ed il cuore di singoli, e, ancor peggio, uno strumento di coercizione e dominio delle coscienze messe in atto da “strutture religiose” e/o “politiche” o entrambe insieme che pretendono di assurgere a “sapere universale”.
“Molti verranno nel mio nome dicendo: «Io sono il Cristo» e ne sedurranno molti”.
La storia è purtroppo ricca di esempi di uomini di Stato che pretendevano di essere adorati come divinità (ad esempio i Cesari) e, subito dopo l’avvento del cristianesimo come Religione di Stato, è cominciata la “storia dei Papi”. A proposito dei Papi così recita la Constitutio dogmatica “Pastor aeternus” cap. 3 del Concilio Vaticano 1°: “Al di sopra del Romano pontefice non vi è alcuna autorità; egli non può essere corretto da chicchessia, e a nessuno è lecito di portare su di lui il proprio giudizio”. Neanche a Dio?
Basta scorrere l’elenco dei Papi per vedere come almeno 47 di loro abbiano agito in totale spregio per la Parola di Cristo (vedi “Ma il Vangelo non dice così”, Roberto Nisbet).
Intorno al 4°, 5° secolo Maometto autonominatosi “profeta” di Dio, anzi, “l’ultimo profeta”, ha inventato l’Islam nell’intento conclamato di sostituire Israele ed il Cristianesimo considerati fedi illegittime (Israele) o “penultime” (il Cristianesimo). Pertanto, non solo un falso profeta e un falso cristo bensì un anticristo in piena regola!
In campo politico nostrano nei primi decenni del secolo scorso Benito Mussolini fu definito “l’uomo della provvidenza”purtroppo anche in certi ambienti evangelici, ed ultimamente un suo emulo ha proclamato di essere nientemeno che “l’unto del Signore” in forza di un consenso popolare particolarmente interessato di stampo elettorale democratico, ma assolutamente avulso da qualsiasi contesto a valenza religiosa e tantomeno di fede cristiana! Basta osservare il suo agire! Organizza il partito dell’amore che trae linfa dall’odio e dal disprezzo per qualsiasi dissenziente!! Per non parlare d’altro!
Devo purtroppo aggiungere che le ipertrofiche smanie di incarnare l’opera dello Spirito Santo hanno indotto alcuni a prodursi, anche in campo “evangelico carismatico”, come potenti guaritori con tecniche seducenti che rasentano (se non sono con loro addirittura colluse) i poteri dell’occulto. Quindi…proselitismo seducente pericoloso, concorrente ma in linea con il miracolismo mariano e dei “santi del cattolicesimo romano.
Per non parlare dei “Testimoni di Geova che del catastrofismo fanno strumento di terrorismo psicologico sempre a fini proselitistici.
Esempi di degenerazione etica
Ma esiste un potere sommamente seducente che non è né laico né religioso ma che accomuna laici e religiosi di ogni confessione (cristiana o meno) che è semplicemente: “idolatrico”. È “la cupidigia” (letteralmente “il desiderio sfrenato di ricchezze”, Diz. Garzanti) che appunto, come dice l’Apostolo Paolo, “…è idolatria” (Cl 3:5).
Questa seduzione è sempre stata devastante nei secoli e lo è tuttora. Il potere economico concentrato in poche mani con menti avide, è causa di grandi ingiustizie e squilibri sociali, di povertà, di fame di sofferenza e di morte per milioni, miliardi di persone; è causa di conflitti di ogni genere, di guerre e di devastazioni del pianeta terra. Se poi alle “ricchezze” si aggiungono anche la cupidità di “onori e di gloria” (Diz. Garzanti) allora questo “potere” idolatrico diventa devastante, subdolo e corrosivo delle coscienze. Non a caso Paolo perentoriamente comanda ai cristiani di Colosse: “Fate morire ciò che in voi è terreno…”, appunto (fra l’altro) anche “la cupidigia”.
“Guardate che nessuno vi seduca” dice Gesù, come a ribadire che nessun uomo, nessuna cultura, nessuna religione e tantomeno nessun programma politico debba prevalere, nella coscienza e nella riflessione dei discepoli, sulle sue parole sulla sua autorità poiché l’unico autentico suo vicario è lo Spirito Santo: Spirito libero non sequestrabile e addomesticabile il quale “…vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Gv 14:25).
Le parole e gli insegnamenti di Gesù non possono essere svincolati da “conoscenze” o “rivelazioni successive” che, per di più, sono spesso in contraddizione con essi.
Dobbiamo anche riflettere su ciò che da qualche decennio a questa parte fino ai nostri giorni costituisce il problema del rapporto fra i sessi fuori dal matrimonio, problema che ha impegnato l’opinione pubblica. La politica ha dovuto e deve fare i conti con la “religiosità” e la “laicità” in continua tensione e conflittualità mirante a far prevalere tesi diverse e contrastanti fra loro.
Come credenti ci sentiamo interpellati ad esprimere il nostro pensiero che dev’essere rispettoso di tutti in campo politico soprattutto in un Paese dove la contesa fra il “potere” religioso del Vaticano cerca in tutti i modi di prevalere sulla” laicità” dello Stato Italiano il cui potere è solo ed esclusivamente di ordine costituzionale.
Proprio per questi motivi e svincolati dall’ansia del “potere” (religioso) possiamo e dobbiamo essere ancor più rispettosi della Parola di Gesù che professiamo.
Gesù, interrogato un giorno, sulla liceità del divorzio disse:
“Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, ….talché i due saranno una sola carne” ed aggiunse:
“Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così” (Mt 19: 4-8).
Gesù rimanda al principio, non alla fine, non ai suoi tempi e neppure ai tempi nostri ma al momento e alle intenzioni dell’opera del Creatore.
Maschio e femmina sono l’uomo, e la successiva umanità, l’immagine e la somiglianza di Dio, non uno contro l’altra e viceversa, o peggio l’uno senza l’altra e viceversa, come è avvenuto in seguito quando l’opera meravigliosa è stata deturpata dal peccato con le conseguenti patologie connaturate (omosessualità) che tali rimangono e che solo la rigenerazione mediante il “seme incorruttibile” ed il conseguente abbeverarsi con il puro latte spirituale della Parola può far crescere per la salvezza (1P 1:23; 2:2). Rigenerazione è nuova nascita, è liberazione dal potere della “carne”, del peccato (con tutte le sue patologie) è la vera libertà dei figli Dio.
Seduzione religiosa e falsi profeti
In questa materia i falsi cristi “religiosi” non detengono autorità: impotenti in tema di redenzione, irradiano solo una pietà ammaliante, seducente e deviante per le anime assetate di verità e producono una distorsione drammatica nelle coscienze.
La seduzione religiosa, anche nel contesto del “cristianesimo” è fra le più nefaste perché non conferisce una speranza certa, ma un’enorme e fortissima presunzione di appartenenza al “vero” fondato e basato “sulla tradizione ecclesiastica” per la quale l’Evangelo non è il testo “esclusivo” ma solo il “pre-testo” che garantisce il cosiddetto “sacerdozio ministeriale”: pura invenzione storico “religiosa” dal quale consegue ogni distorsione dell’Evangelo stesso!
Il secondo insegnamento di Gesù riguarda il nostro modo di stare di fronte a Dio, a noi stessi e alla Chiesa.
Guerre, oppressioni, violenze, disgrazie, disastri naturali o causati dall’incuria dell’uomo lanciano una sfida potente alla fede e alla speranza.
L’odio e l’oppressione inaridiscono le coscienze, l’aumento del male (dell’iniquità) affievolisce l’amore e la tentazione è di rinchiudersi nel proprio guscio per preoccuparsi solo di sé stessi e del proprio futuro e così i falsi profeti prosperano e seducono in ogni campo: religioso, culturale, politico, economico ed anche previsionale!
Gesù infatti, insiste ora sui falsi profeti chi sono? In campo laico molti professionisti anche seri che s’intendono di economia, da un lato, oppure di Geologia dall’altro, lanciano messaggi confortati da studi approfonditi che pretendono di individuare l’evoluzione dello stato del pianeta e dei suoi abitanti; purtroppo nella maggioranza dei casi questi “studi documentati” sono stati smentiti dalla realtà dei fatti. Quindi “non è tutto oro quello che luccica” nella mente dei sapienti!!
In campo religioso sono quelli che, come al tempo di Paolo, influenzavano i Galati con teorie legalistiche.
Paolo reagiva affermando:
“Anche se noi o un angelo del cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato sia anatema…”(Ga. 1:8).
Paolo prende addirittura in considerazione la possibilità di un decadimento della verità anche nell’ambito della collegialità apostolica. Ed è stato lungimirante, infatti nei secoli successivi ciò è avvenuto ed avviene ancora oggi, con forme e contenuti diversi: oggi siamo sottoposti ad una tentazione particolarmente seducente che è quella della “cultura” ma non nella sua sublime espressione delle potenzialità donate dal creatore alla creatura, bensì ad un livello inferiore, come pretesa di conoscenza slegata dalla sapienza di Dio; il multiculturalismo, ne è una delle espressioni che viaggia parallelamente al pluralismo religioso.
La pluralità delle potenzialità religiose, dove ogni credo ha la sua valenza spirituale, ogni ansia religiosa purchessia ha una sua intrinseca legittimità, insomma il sincretismo sta permeando le coscienze ed offuscando l’Evangelo di Gesù il Cristo che è e rimane l’unica vera e buona notizia per l’umanità!
In quest’ambito “culturale” la Parola di Cristo è annoverata come una fra le tante e, sovente, nemmeno la più importante. E sono molti, anche in ambito cristiano, che così la pensano professando la loro fede in modo contradditorio. Fra costoro agiscono e proliferano i falsi profeti, predicatori ottimisti di un “amore” che ha le sue radici non nella fede ma nella carne!
Gesù, al contrario, stimola ed esorta a perseverare fino alla fine, alla fine di che? Della vita, ovviamente; a resistere alla tentazione egoistica a riconoscere ed allontanare i falsi profeti che non professano la vera e sana Parola dell’Evangelo, sapendo che la perseveranza non è fine a sé stessa, non è un atto di eroismo: è innanzitutto il segno che la salvezza è già nella nostra vita come segno di liberazione dal peccato e dalla paura della morte al cui sopraggiungere non ne determinerà la fine bensì il coronamento nell’attesa della risurrezione!
In terzo luogo Gesù insiste ed esorta ad annunziare l’Evangelo del Regno, del Regno di Dio.
Solo nella buona notizia dell’amore di Dio per ogni creatura si trovano il fondamento e la possibilità di vero rinnovamento, della scoperta della dignità di ogni essere “di tutte le genti” e della possibilità di una vita improntata alla riconoscenza e alla speranza; allora, dice Gesù, e solo allora verrà la fine (v.14) non prima perché la bontà e la misericordia di Dio mira alla salvezza di tutti gli uomini e donne di questo mondo, niente di più e niente di meno.